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Il progetto

Itinerari interregionali di turismo per tutti


Storia Metodologie


Descrizione

Itinerari Interregionali di turismo per tutti è un progetto approvato e finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo a cui hanno aderito 13 regioni italiane, in relazione all’accessibilità a luoghi, itinerari e strutture di interesse turistico per “persone con bisogni speciali”. Le Regioni coinvolte sono l’Emilia Romagna, come capofila, Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Il progetto ha l’obiettivo di raccogliere, sistematizzare e promuovere le progettualità e le iniziative che le Regioni hanno portato avanti all’interno dei loro territori, affinché si arrivi a valorizzare, condividere e rendere efficiente e non più frammentata l’offerta di turismo accessibile. In quest’ottica, le macrolinee progettuali hanno seguito un percorso a step condivisi e progressivi:

Mappatura e analisi dell’offerta turistica accessibile in Italia
Raccogliere i risultati e metterli a sistema rappresenta una priorità.

Condivisione di una metodologia e sensibilizzazione
Definire una metodologia comune di rilevazione e di rilascio dei dati.

Identificazione degli itinerari e ampliamento dell’offerta turistica accessibile
Itinerari per tutti di livello interregionale, con attività di rilevazione, priorità di applicazione di metodologia ad itinerari già precedentemente individuati e creati nell’ambito dei progetti interregionali di sviluppo turistico L.135/01.

Promozione e comunicazione
Realizzazione di un database nazionale, coerente con gli strumenti di informazione e promozione nazionali e regionali.

La storia

Il progetto affonda le sue radici in esperienze diversificate, di livello internazionale (Progetto europeo Interreg CARE – Città Accessibili delle Regioni Europee e Progetto Interreg III B CADSES - 2004), interregionale, regionale e sub regionale. A livello interregionale si riconosce come progetto madre il Programma Nazionale “Italia per Tutti”, condotto dal Dipartimento Turismo insieme all’ENEA nel 1997 – 1999. Risultato del lavoro svolto fu il manuale “Qualità nell’accoglienza turistica di clienti con bisogni speciali”, realizzato dal CO.IN. Il manuale conteneva suggerimenti e informazioni utili agli operatori del settore turistico, in relazione alle varie esigenze dei clienti con bisogni speciali. Nel triennio 1999-2001 l’Enea condusse il progetto denominato “STARe - Servizi Turistici per l’Accessibilità e la Residenza confortevole”, arrivando a realizzare:

  • Uno studio sulla domanda e uno sull’offerta di turismo accessibile in Italia.
  • Una metodologia di rilevazione dell’accessibilità, la metodologia IG - VAE.
  • Una banca dati contenente informazioni sull’accessibilità di oltre 4000 strutture turistiche in Italia.
  • Otto studi di fattibilità di iniziative imprenditoriali nel settore dei servizi turistici per persone con disabilità.

E’ il biennio 2004-2006 che vede lo sviluppo dell’iniziativa comunitaria Progetto europeo Interreg C.A.R.E. – Città Accessibili delle Regioni Europee. Il progetto C.A.R.E. ha visto la partecipazione della regione Emilia Romagna come ente capofila, e di 15 partner in rappresentanza di 5 stati europei (Italia, Germania, Grecia, Romania, Austria). Il progetto ha affrontato il problema dell’accessibilità turistica delle città, per realizzare una rete di servizi e strutture accessibili tra città europee, per mezzo di una metodologia comune sia di rilevazione quanto di comunicazione. I risultati più importanti sono stati:

  • Un’indagine sulla domanda a livello europeo.
  • La pubblicazione “Turismo Accessibile e Clienti con Bisogni Speciali – Strumenti di Comunicazione per il Mercato”.
  • La definizione della “metodologia CARE”, una metodologia di rilevamento condivisa e semplificata rispetto alla IG_VAE.
  • La “Carta della città ospitale” che raccoglie i principi base necessari per aderire alla rete C.A.R.E. delle città ospitali.

Nel 2006 prende vita l’ENAT, l’European Network for Accessible Tourism, una associazione no-profit per le organizzazioni che mirano a migliorare l’accessibilità delle informazioni turistiche, i trasporti, le infrastrutture e i servizi in generale. E nel dicembre 2006 l’Assemblea delle Nazioni Unite approva la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, ratificata successivamente nel 2009 dal Parlamento Italiano, e nel 2010 dall’Unione Europea.


Nascono quindi in Italia una serie di importanti iniziative e progetti:

  • Turismabile in Piemonte, grazie alla Regione e realizzata dalla CDP – Consulta per le Persone in Difficoltà Onlus
  • 2008: V4A® - Village for All, marchio qualità internazionale ospitalità accessibile
  • 2009: progetto interregionale di sviluppo turistico “Itinerari Interregionali di turismo per tutti”, concordato dalle 13 Regioni italiane visualizzabile in questo sito
  • 2009: Manifesto del Turismo accessibile, presentato dalla Commissione ministeriale “Per un turismo accessibile”, e contenente i dieci principi fondamentali sui quali si deve basare il turismo affinché sia attento alle necessità di tutti
  • 2011: Progetto di Eccellenza turistica – Sviluppo del Turismo Sociale e Accessibile, della Regione Veneto
  • 2011: Carta dei Diritti del Turista, a cura del Dipartimento per lo Sviluppo e la competitività del turismo, in collaborazione con le Amministrazioni dello Stato, gli Enti e le organizzazioni turistiche interessate
  • 2012: istituzione del Comitato per la Promozione e il sostegno del Turismo Accessibile, con D.M. 18 maggio 2012
  • 2013: “Accessibile è meglio”, il Primo Libro Bianco sul Turismo per Tutti in Italia. Una iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Struttura di Missione per il Rilancio dell’Immagine dell’Italia in collaborazione con il Comitato per la Promozione e il Sostegno del Turismo Accessibile.

Le metodologie

La metodologia alla base del progetto è il frutto di esperienze molteplici, e fondamentalmente si sviluppa intorno al concetto di valutazione autonoma, da parte della persona con bisogni speciali, delle difficoltà che potrà incontrare nel suo viaggio e delle possibilità offerte e più appropriate a rispondere alle sue esigenze. Il metodo, quindi, adottato, prevede la raccolta di diverse informazioni, da filtrare in funzione della tipologia di necessità speciale, e la possibilità di confrontarsi direttamente con i referenti locali.

Le metodologie da cui prende forma il metodo:

  • 1997 – 1999: IG_VAE - Informazione Garantita [per la] Valutazione dell’Accessibilità [per le proprie] Esigenze
  • 2004 – 2006: C.A.R.E - Città Accessibili delle Regioni Europee
  • 2009 – 2013: I.I.T.T. - Itinerari Interregionali di Turismo per Tutti

IG_VAE

Cosa è: metodologia di valutazione dell’accessibilità a diversi servizi turistici, per turisti disabili Chi: ENEA, all’interno del progetto “STARe” Obiettivo: raccolta di informazioni attendibili e oggettive, per consentire al cliente di scegliere una destinazione in funzione delle proprie esigenze e delle proprie attese Modello: questionario di rilevamento delle caratteristiche degli edifici e dei servizi Risultato: rinnovata attenzione al tema; spostamento dell’approccio dalla “non abilità” alla “possibilità”; attenzione rivolta ancora ai servizi puntuali e non sulle interconnessioni


C.A.R.E.

Cosa è: progetto per l’accessibilità turistica delle città, da cui una metodologia di rilevazione Chi: capofila Regione Emilia Romagna e 15 partner in rappresentanza di 5 stati europei Obiettivo: realizzazione di una rete di servizi e di strutture accessibili tra città europee; comunicazione della rete costituita Modello: metodologia semplificata rispetto a quella IG_VAE Risultato: sensibilizzazione verso un turismo attento alle esigenze non solo di persone con disabilità ma anche altre categorie; attenzione verso altre tipologie di servizi (non solo strutture ricettive); creazione rete di servizi e strutture tra città; azioni di informazione e comunicazione a turisti e residenti; “Carta della città ospitale”


I.I.T.T.

Cosa è: progetto per la mappatura e la realizzazione di itinerari interregionali Chi: 13 regioni, con Emilia Romagna capofila Obiettivo: creazione di itinerari interregionali accessibili e dotati di informazioni, attraverso un database completo, aggiornato e omogeneo Modello: metodologia comune e condivisa tra tutte le regioni partner, focalizzata sulla rilevazione degli itinerari e la raccolta di informazioni da comunicare Risultato: acquisizione stato dell’arte delle strutture e dei servizi turistici accessibili; raccolta omogenea dei dati; comunicazione e promozione del database dei servizi per mezzo di piattaforma nazionale di facile consultazione e usabilità


Le Regioni Turismo Accessibile in Italia

Italia “paese ospitale”, l’assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, come condizione indispensabile per consentire la fruizione del patrimonio turistico italiano. Il progetto Opentorism unisce tredici regioni del Bel Paese per promuovere i territori, le risorse e fornire indicazioni sull’accessibilità delle strutture e dei servizi turistici.


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